lunedì 27 ottobre 2008

Amici scacchisti e non


eccoci giunti a parlare di scacchi, una delle ideazioni piu' affascinanti dell'umanità. Elenchiamo alcuni dei grandi pregi del gioco degli scacchi, ben noti ai giocatori da torneo, già "folgorati" dalla dea Caissa: sviluppo e allenamento delle capacita' di calcolo e memorizzazione, potenziamento del controllo psicofisico in condizioni di tensione, miglioramento delle facoltà decisionali e dei riflessi, sviluppo e allenamento del pensiero creativo. Ce ne sarebbero numerosi altri ma, essendo gli scacchi (oltre che una lotta di nervi, un'arte brillante, una ferrea disciplina ecc...) un gioco pratico e divertente, passerei subito all'azione, entrando nel vivo con un bel problemino carino carino che non mancherà di tenervi immersi per un bel po' di tempo nelle profondità abissali del vostro cervello, lontani dai pensieri quotidiani e completamente intenti a districare la seguente posizione:

(per chi non conoscesse le regole degli scacchi, eccovi un utile link)

http://it.wikipedia.org/wiki/Scacchi

Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.

(nome dell'autore e data di creazione di questo studio sono pubblicati con la soluzione)

Il Bianco muove e PATTA.

Cos'abbiamo qui? Come salva la situazione il Bianco? Il pedone nero, a un passo dalla promozione, incute un certo timore (ricordiamo per i neofiti che un pedone che arriva in ultima traversa avversaria puo' "essere promosso" a Donna, Torre, Alfiere o Cavallo). Il monarca bianco è in esilio all'altro capo del mondo insieme alla sua fida Torre e i suoi pedoncini, sudditi palliducci e inermi, a occhio e croce non hanno speranza di promozione alcuna, lontani dall'ultima traversa e "guardati" dal sovrano nemico e dal pedone in h6, valoroso guardiano pronto al martirio pur di far 'sì che uno di loro soccomba. Insomma, come direbbe un noto giocatore di circolo dell'Indian Club, il bianco sembrerebbe proprio "carne morta", eppure... Come fermare il pedone c2? L'unico piano sembrerebbe "metterlo nel monitor" (altra citazione del medesimo giocatore) con la Torre, ovviamente dalla casa c7, visto che la mossa Td1 (per i neofiti: Torre in d1) si becca cxd1=D [pedone c2 mangia (segno "x") in d1 ed è promosso (segno "=") a Donna; come ricordiamo, il pedone si muove in linea retta davanti a sè ma mangia in obliquo] ma poi...? Può il nero riproporre la minaccia di promozione, magari cercando di deviare il Torrone avversario? ...e come? ...immolando la propria? ...in che modo? ...e poi cosa succede ancora? ...e alla mossa successiva ancora? ...e dopo otto/nove mosse? Calcolate gente, calcolate. Provate a creare delle interessanti linee di gioco e ricordatevi sempre le seguenti due cose: 1) l'ostinazione e il dubbio, a scacchi così come nella vita, pagano (mister Renato lo sa bene); non pensate che una posizione sia persa inequivocabilmente laddove si creino squilibri nel materiale in gioco, continuate sempre a porvi domande: "..e ora siamo sicuri che il mio avversario riesca a vincere? Come fa? Come faccio io a difendere?" 2) Per i giocatori più esperti che sanno far uso degli "amichetti al silicio" !? ("!?" negli scacchi vuol dire "mossa dubbia"): davanti a certe posizioni i nostri pc diventano flipper e... vanno in tilt !! ("!!" vuol dire "mossa fortissima")

Al mese prossimo

Alessandro Tronca

(1N 1794 - Istruttore FSI)

Ah... ovviamente al primo dei soci dell'Indian che invia la corretta soluzione all'indirizzo e-mail "alessandro.indianreserveclub@gmail.com" verrà offerta una bella bibita rinfrescante !? ("!?" vuol dire "mossa interessante") IL BIANCO MUOVE E PATTA

domenica 26 ottobre 2008

Articoli 1 2 3 della costituzione italiana

Ogni mese usciranno tre articoli della costituzione sino al 54°; I principi fondamentali

LA COSTITUZIONE
La Costituzione della Repubblica Italiana









PRINCIPI FONDAMENTALI

Art. 1.

L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Art. 2.

La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

Art. 3.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

mercoledì 22 ottobre 2008

Insieme si spende meno e si mangia meglio


Ciao sono Franceschina e per questo blog mi occuperò di tematiche che riguardano l’ambiente e l’ecologia, ma anche questioni affini come quella di cui parlerò in questa prima occasione. Si tratta dei gruppi d’acquisto solidale (Gas), ossia quell’insieme d’amici e parenti che, in accordo con i produttori, organizzano appuntamenti mensili per farsi portare la spesa biologica sotto casa, scelta che diventa etica e sostenibile nel momento in cui si favorisce la produzione locale di prodotti coltivati grazie a sistemi propri all’agricoltura biologica, distanti da quelli della grande distribuzione che implica processi di produzione e commercializzazione dei prodotti non propriamente sostenibili. Grazie ai Gas, infatti, si riducono i viaggi dei trasporti delle merci che, per dirne una, partono dal sud, come le arance di Sicilia, sono imballate al nord e vendute al centro Italia. Con i Gas, poi, s’incentiva soprattutto una produzione locale e biologica a dispetto delle culture intensive.
A mandarli avanti è solitamente un gruppo duro di due tre persone che prende gli ordini e contatta il produttore, selezionato in differenti modi: oltre al passaparola si manda ai possibili produttori una scheda da compilare, mentre in altri casi si organizzano delle vere e proprie spedizioni nella fattoria per provare i prodotti e conoscere i gestori. Una volta firmato l’accordo, il gas punta quasi tutto sul rapporto di fiducia con il produttore.

I prodotti acquisiti sono principalmente verdura frutta e carne La differenza tra la carne dei Gas e quella del supermercato è sostanziale. Mentre al supermarket la tendenza è scegliere la carne di primo taglio, con i Gas questo non è possibile perché esiste il cosiddetto taglio unico che obbliga il cliente a fare un acquisto di carne che prevede tutte le parti dell’animale in maniera da non lasciare troppi avanzi di quelle parti dell’animale solitamente meno acquistate perché ritenute meno buone e pregiate.

I Gas dunque favoriscono un acquisto responsabile ed una presa di coscienza su quel che si compra e si mangia. Chi entra a far parte del gruppo si distingue dal semplice consumatore del grande supermercato anche perché si distacca da tutte quelle logiche di mercato che riguardano la grande distribuzione, che hanno effetti nocivi sull’ambiente, come emissione di gas serra per via di fertilizzanti, fenomeni di deforestazione, trasporti, imballaggi, agricoltura industriale chimica, sterilità dei terreni e perdita di sostanza organica degli stessi.

L’agricoltura sostenibile di piccola scala è anche più produttiva perché consente la rotazione delle coltivazioni ed un utilizzo più intelligente del terreno, ma soprattutto i prodotti mantengono le proprietà organolettiche necessarie per un giusto nutrimento, contenendo più proteine o antiossidanti che si perdono nei vari processi di commercializzazione di molti prodotti, come accade alle carote già tagliate vendute in pacchi di plastica. Molti gruppi d’acquisti solidali, poi, coltivano prodotti specifici solo dopo aver ricevuto le richieste in maniera da non creare sprechi, ulteriore problema della grande distribuzione.


Franceschina.


Informarsi bene per muoversi meglio

Nell'era della comunicazione globale, organizzare un viaggio per conto proprio non è più un'impresa ardua o da professionisti del settore. Considerando i mezzi a nostra disposizione, viene ormai spontaneo pensare immediatamente ad internet. Ed è ciò che infatti fanno anche gli erogatori di servizi, in questo caso compagnie aeree, strutture alberghiere, servizi di trasporto statali e non. Che si tratti di un viaggio attraverso l'Italia o in qualche altro bel posto nel mondo, internet è lo strumento adatto. Ma ciò di cui più necessitiamo è, almeno, un'infarinatura al riguardo dei sistemi su cui si basa il mondo del turismo, per cercare di evitare brutte sorprese in loco e poter godere appieno del budget a nostra disposizione.

Dalla ricerca del volo, al contatto con la struttura ricettiva dove andrete a dormire, ai sistemi di prenotazione senza prepagamento, ove possibile, saranno i primi argomenti di questa piccola rubrica. Non tutti conoscono quali sono le regole che guidano queste situazioni, specialmente quando si tratta di una richiesta di garanzia, come spesso accade nel caso di una prenotazione alberghiera. La nostra prenotazione è finita in overbooking?? Cosa facciamo? L'albergo è abbastanza lontano dal luogo del nostro arrivo, prendere un taxi ci dissanguerebbe. Cosa sappiamo al riguardo dei trasporti locali? Questi ed altri intoppi, cui spesso vedo altri far fronte solo al momento dell'arrivo, sono certamente delle incognite per quanto riguarda la piena fruizione del budget disponibile. Ecco quindi che, nella prima parte di questi articoli, si troveranno una serie di accortezze per partire con una consapevolezza maggiore riguardo ciò che si è fatto, provando ad evitare brutte sorprese all'arrivo ed aver magari risparmiato anche qualcosa, se possibile, evitando di pagare commissioni a qualcuno. Semmai, quei “pochi”, che ad oggi non sono mai pochi, soldi in più, ce li godiamo noi, anche solo per una o due cene in un bel ristorante locale! Certo, non ci possiamo aspettare di poter gozzovigliare alla grande durante tutta la permanenza con quello che avremo risparmiato, ma avremo avuto la soddisfazione di goderci una vacanza interamente ideata e realizzata per conto proprio. D'altronde, nessuno rifonde mai nulla in caso di imprevisti...tanto vale non doversi arrabbiare per colpa di qualcun altro!

Alessio.

Il ritardo


Tempo fa molti giornali riportarono la notizia che la maggior parte dei giovani italiani non sapeva spiegare perché viene la notte; un mio amico con una sagace battuta rispose che si trattava di polluzioni notturne. Questa però non nasconde la tragica realtà che emerge dallo studio: nel nostro paese c'è una diffusa ignoranza scientifica, da cui deriva una diffusa ignoranza tecnologica e una scarsa attitudine all'innovazione. Le cause di questa situazione sono molteplici e stratificate nel corso degli anni: nell'ultimo secolo la scuola italiana ha sempre esaltato con forza il primato delle materie umanistiche su quelle scientifiche e tecniche, con scelte assai sbilanciate dal punto di vista degli insegnamenti e dei programmi, generando la peculiare convinzione che sia accettabile (se non un vezzo) non saper eseguire le più elementari operazioni matematiche o non conoscere i principi della fisica e, addirittura, precludendo di fatto per molto tempo l'istruzione universitaria a coloro i quali provenivano da istituti tecnici. Questo, in un quadro di costante decadenza del valore cultura, ha fatto sì che ci ritroviamo ad essere in pessima posizione negli indicatori sul livello di istruzione scientifica, sugli investimenti per la ricerca e sulla diffusione della tecnologia (status symbol a parte).

Questi tre aspetti sono in realtà molto più interconnessi di quanto potrebbe sembrare: larghe zone del paese soffrono, rispetto ad altri paesi, la carenza di servizi e infrastrutture, da quelle di trasporto, necessarie per la crescita di attività produttive, a quelle informatiche che oramai rappresentano una condicio altrettanto imprescindibile per lo sviluppo economico, nonché per lo scambio di idee e informazioni. Questa situazione ovviamente non può far altro che accentuare il ritardo e la cronica ritrosia delle aziende a innovare i loro prodotti e processi produttivi e quindi ad assumere persone preparate.

Come tutti i circoli viziosi (e una cultura scientifica aiuterebbe anche a comprendere i meccanismi che li regolano), la speranza è che ci sia la forza e la volontà di uscirne, comprendendo che con lo stato attuale delle cose siamo destinati ad un lento ed inesorabile declino economico e soprattutto culturale; tale soluzione tuttavia, non può che passare dalle persone e dalla loro volontà di vedere anche nella preparazione e nel pensiero matematico, scientifico, tecnologico, una via di scampo alla stagnazione economica ed alla concorrenza delle realtà emergenti dell'economia europea e mondiale. Come in tutti i campi, le riforme, gli incentivi e tutti i provvedimenti dall'alto, utili e necessari, non possono essere sufficienti in mancanza di una coscienza del problema e della necessità di risolverlo.

Jacopo.


Sicurezza stradale: il protocollo d'intesa Comune di Roma-Ania


Cervello e volante, polso veloce e piede pesante. In prima battuta, questa frase, può suonare come una delle tante utilizzate dalla Pubblicità Progresso nelle campagne di sensibilizzazione sociale. Invece, no! È semplicemente una frase molto breve, ad effetto, per sottolineare come la mortalità stradale è diventata una questione di grande rilievo che desta sì preoccupazioni, ma nei confronti della quale è meglio prevenire che curare. Certo che sì! Proviamo, così, a dedicare attenzione a questa realtà, quella dell’alta incidentalità, dai sapori acri e dai colori non certamente rosei.

E pur si muove: infatti, nonostante gli ultimi casi di cronaca che hanno tinto di rosso le strade capitoline, c’è chi, vedi il Comune di Roma e l’ANIA, non si ferma davanti allo scempio delle morti d’asfalto: polso duro e tolleranza zero. Già da tempo denunciata la troppa spavalderia, la scarsa lucidità, la latente educazione civica di chi sale in macchina, gira la chiave, ingrana la marcia e senza nessuna remora mette a repentaglio la propria vita e quella degli altri automobilisti! Ecco perché, e viene quasi da sé, pensiamo di dedicare questo articolo a “TuttiQuelliChe…Una cosa del genere non potrà mai succedermi”! Una vera emergenza locale, quindi. E questa non è semplice intuizione perché sono i numeri a parlare chiaro: Roma è una delle città più a rischio da questo punto di vista. Tanto per rendere più tangibile agli occhi del lettore la situazione basta riportare i dati delle vittime stradali del 2006: 5.669 le vittime della strada in Italia, 575 nella Regione Lazio, 379 in Provincia di Roma e 231 nel solo territorio del Comune (il 4% su scala nazionale e il 40% su scala regionale). La lotta alla mortalità sulle strade è divenuta una priorità per il Comune di Roma, che ha trovato nella Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale un partner ideale per promuovere e realizzare iniziative e progetti concreti, finalizzati al miglioramento della sicurezza stradale nella Capitale. Tra gli intenti sono presenti: interventi sulle infrastrutture, lotta alla guida in stato d'ebbrezza e sotto l'effetto di stupefacenti, educazione stradale e formazione per i giovani. Questi i punti cardine dell'accordo che saranno oggetto di progetti ed iniziative congiunte da parte delle due Istituzioni. Se, invece, dovessimo esaminare il problema sotto un’atra chiave di lettura, ci possiamo rendere conto come il problema sicurezza, in questo ambito, può essere attribuito non solo a quelle persone che irresponsabilmente si mettono alla guida dopo una serata sopra le righe, ma anche alla carenza di infrastrutture stradali e di una segnaletica inadeguata che possono rappresentare un problema per la sicurezza perosnale. Per questo appare utile il progetto "Black Point", realizzato dalla Fondazione ANIA (http://www.fondazioneania.it/) e patrocinato dal Comune di Roma, che consente ad ogni cittadino di segnalare i punti più pericolosi sulle strade italiane. Grazie a questo progetto, avviato lo scorso anno, i cittadini hanno segnalato nel Lazio 731 "Black Point". Tra Roma e provincia sono stati registrati 639 punti critici, 514 su strade urbane, 113 su strade extraurbane, 12 su tratti autostradali. Grazie a questo sistema di segnalazione, sono stati risolti 30 punti pericolosi. Il Protocollo d'Intesa siglato con il Comune di Roma prevede che la Fondazione ANIA, d'accordo con l'amministrazione, fornisca alla Polizia Municipale nuovi etilometri, che garantiranno alle pattuglie di effettuare un numero maggiore di controlli con test alcolemici. Allo stesso tempo, le pattuglie verranno dotate di nuovi precursori, già testati dalla Polstrada, che consentiranno di determinare l'eventuale uso di droghe da parte dei conducenti dei veicoli e di valutare più rapidamente se sottoporli al test antidroga presso un centro medico.
Il Protocollo d'Intesa sancisce anche la collaborazione tra la Fondazione ANIA ed il Comune di Roma per dotare di materiale informativo, finalizzato all'educazione stradale dei bambini, tutte le scuole della Capitale. Inoltre, entrambe le Istituzioni promuoveranno il progetto ANIA Campus, che consiste in mini corsi teorici e pratici per la guida del ciclomotore, con Istruttori qualificati che insegneranno gratuitamente ai ragazzi le modalità di guida più idonee a fronteggiare i pericoli della strada.

Giordano.

Indian Reserve Giournal anno I numero 1 23/10/2008 prossimo numero 23/11/2008

martedì 14 ottobre 2008

IL CAMPIONATO ITALIANO 2008/2009


iL CAMPIONATO ITALIANO di calcio si può paragonare (chiedendo scusa per il paragone)alla via Crucis 38 stazioni per sapere chi sarà il carnefice.Ogni stazione un dramma. Sette giornate di campionato non bastano obbiettivamente a dare sentenze,si può trarre forse qualche indicazione.Per chi ha giocato a calcio sa che le prime giornate di campionato sono fortemente condizionate dalla preparazione estiva, quindi alcune squadre debbono ancora entrare in forma correggere di più l'aspetto fisico, fatto sta che momentaneamente in testa alla classifica ci sono le squadre che corrono di più. In particolare la Lazio,anche se lo stop di Bologna a un pò ridimensionato il tutto, ha sfoggiato giocatori inattesi, uno su tutti Maurito Zarate capocannoniere con sei reti(2 rig.),ma sopratutto un gran movimento su tutto il fronte d'attacco aprendo spazi golosi per Pandev(4 reti), giocatore sempre più completo, insieme formano la coppia d'attacco più prolifica del campionato. Fermo restando che c'è tutta una squadra che corre ben organizzata da Delio Rossi,dietro alle imprese dei due folletti. La Roma è tra le grandi, la più in difficoltà,quello che trapela attraverso i giornali, fa pensare che l'incertezza della società nel gestire il debito(vende o non vende)stia influenzando non poco l'umore di tutta la squadra. Certo c'è anche da dire che il gioco della Roma in questi ultimi due anni era sorretto da interpreti che oggi non offrono più lo stesso contributo, Perrotta,Mancini,Totti, se ricordate bene questi tre facevano sfaceli in velocità nelle difese avversarie, oggi Totti ha dei problemi fisici, anche se quando gioca è incantevole, gioca di prima come nessuno al mondo, Mancini è all'Inter e Perrotta comincia ad accusare un pò gli anni,di quel meccanismo c'è solo De Rossi (tra i più forti al mondo)forse per Spalletti è giunto il momento di rivedere le sue idee tattiche, glielo impone anche l'ultimo scivolone con l'Inter e la sconfitta in champions. Tre anni fà si trovò senza vere punte e creò un gioco spettacolare,oggi dovrebbe avere lo stesso spirito in quanto ha interpreti diversi in campo e sempre di caratura internazionale. La Fiorentina sembra ancora chiusa nel guscio, non ha per il momento un gran gioco, ma ha buoni interpreti in campo , Gilardino ha ripreso ha segnare Mutu deve ritrovare l'entusiasmo che gli permette di fare le sue giocate,ma l'unico che può far sbocciare questa squadra è Prandelli è lui sopratutto che deve trovare la serenità(è più difficile quando ci sono apettative maggiori di un buon risultato).Il Milan per il momento sta cercando di ritrovarsi maggiormente come squadra, Ancellotti combatte contro l'individualismo che caratterizza la sua squadra, ma la percezione che si ha del Milan è che sembra una squadra di solisti che quando sono ispirati sappiamo cosa fanno, ma lo scudetto lo vincono le squadre non i solisti.La Juventus ha un problema che si chiama Ranieri,una bravissima persona ma non adatto a giocare costantemente da protagonista non è un allenatore da Juventus.A Roma si dice: je manca sempre na piotta pe fa millelire. I complimenti in questo scorcio vanno sicuramente a Zenga ottimo il lavoro fatto a Catania, apparte il gioco che la squadra esprime sia a casa che fuori,il merito di Zenga è quello di aver portato una mentalità concretamente vincente. Il Napoli sembra quasi una grande va sotto immeritatamente contro la Juve e poi la stende con un gioco avvolgente e schiacciandola nella propria metà campo, poi ha quei due in campo che sono l'ira di dio gran bella squadra forse la champions non è così proibitiva.Comunque questo campionato fa pensare ad una lotta sino all'ultimo per aggiudicarsi lo scudo; Inter,milan,Juve,Napoli,Catania,Udinese,Lazio,Atalanta,Palermo e speriamo presto la Roma, daranno vita ad un torneo interressante.

Indiano.

giovedì 2 ottobre 2008

MA COME SIAMO ARRIVATI A QUESTO PUNTO?


"Finalmente siamo giunti al primo numero di questo web giournal. Cosa mi ha spinto? è senza dubbio la comformità dell'attuale informazione, voluta fortemente dal potere, cioè, far risultare il dissenzo o la vera informazione(vedi Travaglio,Guzzanti)un ostacolo alla rinascita dell'Italia; questa percezione si sta diffondendo in modo preoccupante, qualsiasi stato democratico sa che il dialogo,la satira, il contraddittorio, il giornalismo professionale sono la via maestra per la rinascita,crescita e consolidamento di una nazione, basta guardarci intorno, invece nel nostro parlamento non c'è un vero dibbattito, ne tra le parti opposte, ne nella maggioranza e neanche nell'opposizione, si va avanti a decreti e fiduce e altro che non oso immaginare. Questo, per chi non è attento, significa che a decidere delle sorti del NOSTRO PAESE, sono un pugno di persone. Poi non parliamo della televisione, l'unico spazio satirico in Italia è BLOB relegato a 10 /15 minuti al giorno. I telegiornali sono praticamente omologati tranne qualche rarissima eccezione, i talk show pare che servano a dare popolarità a personaggi insignificanti che per il 90% lasciano il tempo che trovano tranne che se entrano in politica allora fanno anche dei danni al tempo che trovano. Ma come siamo arrivati a questo punto? Non c'è molto da gioire o da brindare, è vero siamo Nazione da 138 anni un pò poco rispetto al resto d'Europa, ma questo è un altro discorso adesso è giunto il momento che chi si dichiara un vero politico faccia sentire forte la sua voce in parlamento, ma è possibile che non c'è un uomo che capisce che in quell'aula quando è necessario bisogna alzare la voce strillare se serve, qualunque sia la popolarità e la sua appartenenza ed è ora che qualcuno difenda a qualsiasi costo l'unica opportunità che abbiamo: la COSTITUZIONE ITALIANA, l'unico passato di cui possiamo essere orgogliosi.Ormai credo che sia l'unica cosa che il resto d'Europa rispetta di noi italiani.E' facile risanare l'Italia smembrando la funzione pubblica, la scuola: sarà screditata a favore di quella privata (che incredibilmente ha dei finanziamenti pubblici, ma!!) la sanità: già consigliano di farci un assicurazione integrativa,(vedi sanità americana), certo mi chiedo come fa Cuba a mantenere la sanità pubblica efficentissima e completamente gratuita; da tutti si può apprendere. Il lavoro sta diventando di nuovo sudditanza, non passerà molto tempo e metteranno le mani sul contratto nazionale del lavoro,(ci tengo a ricordare quanta sofferenza a recato ad un'intera generazione il raggiungimento di quel contratto che desse vita ad un posto di lavoro tale da dare dignità e un briciolo di serenità a migliaia di FAMIGLIE) l'unico scopo è aumentare il profitto che non và certo nelle tasche di chi lo produce. Tutto ciò verrà chiamato ammodernamento dello Stato, ma la condizione perchè ciò avvenga: è il controllo dell'informazione e la complicità degl'italiani."

Indiano.